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Liquore di Artemisia 

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C'era una volta...

Un luogo di confine, dove la Valpolicella diventa Lessinia.        In questo extra mondo cresce la nostra Artemisia absinthium, da un passato che risuona nella voce di Artemide, dea di animali e foreste da cui nasce il nostro liquore, il Menego Maistro, frutto di esperienze tramandate in un continuo passaparola che hanno trasformato l’Artemisia in un liquore nella cui linfa scorrono, spontanee, virtù note fin dai tempi antichi.Dall’infusione delle sue foglie si ottiene un liquore di frontiera che evoca le parole di Oscar Wilde:

 

“L’Assenzio, come una poesia, favorisce l’amore”

 

e l’amore, in ogni sua accezione, è condivisione, sosta in un confine di aperture dove l’io e il tu rimandano a un noi.

 

Menego Maistro coniuga dolce e amaro associa maschile e femminile, è poesia che incoraggia il convivio.

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About
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Dolce o Amaro? e se fosse entrambi?

Menego Maistro

La Storia che si rinnova

L’Artemisia absinthium ha una storia dai curiosi risvolti, di verità e leggende, di narrazioni che intessono trame suasive e piccanti, non è solamente una pianta, è anche rimando storico e di folclore, la raccontavano Baudelaire, Hemingway, Hugo, la dipingevano Verlaine, Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Picasso e Gauguin.

 

Ma qui a Fumane, nel nostro dialetto, è detta Menego Maistro, cresce spontanea nei prati, lungo le strade, ai bordi dei campi, è riconoscibile per le foglie verdi argentate, per i grappoli di fiori gialli che sbocciano in estate. I nostri nonni la conoscono bene, l’hanno sempre apprezzata negli infusi, nei decotti, nei liquori, vantandone proprietà digestive, eppure sembra che a un certo punto il mondo si sia dimenticato delle sue formidabili risorse.

Per questo abbiamo voluto ridare voce a un bisbiglio levatosi dalla nostra terra e che chiedeva di essere riconosciuto, di essere restituito alle nostre tradizioni, ci piacerebbe farla sentire anche a voi questa voce: era la voce di Artemide che abbiamo udito o solo quella del vento?
A una storia che attraversa la cultura di tutto l’occidente e non solo, ne affianchiamo una più intima, locale, che non ha mai smesso di parlarci

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Come si consuma?

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Noi

La nostra idea 

Menego Maistro nasce dalla volontà di ridare valore a ciò che era già davanti ai nostri occhi e che chiedeva soltanto di essere riconosciuto. La coltivazione dell’Artemisia non impone manomissioni di territorio, utilizzo di sostanze chimiche o grandi quantità d’acqua.

 

L’Artemisia cresce senza pretese, dove le piace, autarchica e libera come gli artisti che ne sperimentavano i doni “proibiti”, chiede pochissimo e restituisce con generosità.


Crediamo in un ripensamento della nostra terra, se la Valpolicella è davvero la “valle delle molte cantine”, ci piace immaginare che le cantine possano custodire più del buon vino, difendere altri prodotti tipici.


Con Menego Maistro intendiamo riproporvi qualcosa di desueto, rivitalizzare la nostra storia alimentare e di costume, ridare voce all’eco di una tradizione dimenticata.

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